Un monumento che rappresenta una ricucitura della città dalla periferia al centro.
Molfetta. Un monumento dedicato a Don Tonino che va ben oltre l’anniversario della sua morte, ma rappresenta una ricucitura della città dalla periferia al centro.
Un luogo di riflessione, preghiera, aggregazione e condivisione, una valorizzazione di uno spazio abbandonato che torna a vivere.
Questi alcuni dei concetti che sono riecheggiati durante la conferenza stampa di presentazione dell’erigendo monumento a don Tonino Bello tenutasi presso la sede dell’Associazione Imprenditori Molfettesi, promotori dell’iniziativa.
All’incontro hanno preso parte il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, la presidente dell’Associazione Imprenditori Maddalena Pisani, l’autore dell’opera Pasquale De Nichilo e il presidente del Comitato “ Don Tonino Bello” Vincenzo Germinario che si occuperà di tutte le fasi organizzative, raccolta fondi e gestione.
Il progetto è innovativo come concezione e realizzazione, infatti sarà a memoria degli imprenditori, ma anche dei lavoratori, tanto amati da don Tonino e con cui il presule ha condiviso tante battaglie a cominciare dalla Ferriera di Giovinazzo. Nella Area PIP infatti, ha ricordato Maddalena Pisani, vivono e lavorano circa 12.000 persone che hanno alle spalle le loro famiglie, quindi una intera fetta di città e non solo è rappresentata.
La rotonda della zona industriale diventerà un luogo di preghiera, riflessione, condivisione ed aggregazione soprattutto per i giovani e le associazioni. I costi della realizzazione saranno interamente a carico dell’Associazione Imprenditori che attraverso donazioni raccoglierà i fondi per l’erigendo monumento.
Quindi dopo la costituzione del comitato e la disponibilità del sindaco che ha firmato il permesso a costruire si passa alla fase operativa che vedrà la posa della prima pietra sabato 11 novembre e l’inaugurazione del monumento per il 25 marzo, Domenica delle Palme.
Il progetto nasce dalla volontà di recuperare una area abbandonata, dismessa, lasciata al degrado, dandole nuova vita e trasformandola in un luogo che palpiti di vita.
Si lascerà quindi un segno tangibile alla città, ai figli degli imprenditori che lavorano in quell’area e sarà un omaggio alla comunità; un’opera che viva oltre le aziende, oltre il tempo e suggellerà il legame fra imprenditori e questa zona cittadina, una delle periferie tanto amate da don Tonino.
Anche il Vescovo, Mons. Domenico Cornacchia è stato entusiasta del progetto.
Dalla città erano arrivate sollecitazioni affinché don Tonino e il suo monumento non fossero relegati in periferie e quindi, il comitato insieme all’autore, hanno pensato di donare al centro della città la croce speculare in positivo, in tutto e per tutto identica a quella del monumento.
Pasquale De Nichilo ha poi illustrato le varie componenti del monumento tutte dal grande valore simbolico: la croce perché terziario francescano, le colombe in qualità di presidente di Pax Christi, una frase semplice di don Tonino di grande impatto, le panche che stringono in un abbraccio e il pannello in acciaio piegato che ricorda la carena di una nave, la Vlora che don Tonino accolse con i suoi profughi il 10 agosto del ‘91.
Don Tonino ha messo insieme diverse generazioni, mondi e culture, ha affermato il sindaco Minervini, e questa opera avrà un forte valore simbolico di ricucitura della città. La rotonda che lo ospiterà da essere un angolo cieco diventerà il centro, propulsore di energia positiva.
Il monumento di don Tonino rappresenterà il collante fra centro e periferia anche perché tutti si sono riconosciuti in lui che non era classificabile in una categoria, riuscendo ad unire più realtà.
L’opera, quindi, deve essere considerata al di là della ricorrenza, ma deve identificare valori positivi, quelli che don Tonino aveva trasmesso con le sue parole, ma soprattutto con il suo magistero.
Paola Copertino